Tra Ideale e Realtà: la Gioventù nei Ritratti di Shengbang Liu

Shengbang Liu, nato nel 1995 a Nanchino, nella provincia di Jiangsu, si è laureato in Pittura a olio presso il Dipartimento di Belle Arti della Nanjing University of the Arts. Nel 2022 ha conseguito il titolo di Master presso la stessa università. È membro dell’Associazione dei Giovani Artisti di Nanchino e dell’Associazione dei Giovani Artisti della Provincia di Jiangsu. Le sue opere sono state selezionate e premiate in numerose mostre d’arte, sia in Cina che all’estero. Nel 2022 ha ricevuto il sostegno del Fondo per l’Arte di Nanchino, e una sua opera è entrata a far parte della collezione del Museo d’Arte di Jinling.

Tra le sue esperienze artistiche in ambito nazionale si annoverano la partecipazione alla Seconda Mostra Nazionale di Belle Arti per Studenti Universitari, il terzo premio alla Tredicesima Mostra Annuale delle Opere d’Arte delle Università Cinesi, il terzo premio al 2023 HK CACR – Premio di Arte Contemporanea di Hong Kong, e il secondo premio alla Decima Edizione del Concorso Nazionale di Arte e Design “Premio Accademia” del 2024. A livello internazionale, ha ricevuto una nomination alla mostra “Solitudine e Poesia” – Giuria d’Arte Contemporanea di Londra 2024.

Le opere di Shengbang Liu si distinguono per un linguaggio figurativo, in cui figure di giovani contemporanei vengono rappresentate in ambienti quotidiani. Attraverso la disposizione dei gesti e delle espressioni facciali, l’artista riesce a esprimere emozioni sottili, cercando di raccontare lo stato d’animo dei giovani di oggi oppure, attraverso queste immagini, di rappresentare la propria condizione esistenziale.

Gli individui a me prossimi, la cui familiarità consente una profonda autenticità percettiva, costituiscono per me una fonte privilegiata di ispirazione. Attraverso il ritratto, intendo costruire un linguaggio visivo che possa fungere da ponte per rappresentare, in modo diretto e consapevole, la dimensione reale della relazione tra me e loro.

Il lavoro di Shengbang Liu si concentra prevalentemente sulla rappresentazione della condizione giovanile. Attraverso una prospettiva personale, concreta e al tempo stesso unica, l’artista utilizza figure specifiche per indagare e rendere visibili quelle emozioni latenti — come l’insicurezza, l’ansia, la stanchezza esistenziale e la frustrazione — che emergono nel corso dei processi di apprendimento, lavoro, sopravvivenza e interazione sociale vissuti dai giovani contemporanei.

Oltre a ciò, alcune sue opere riflettono sulle dinamiche interpersonali e sulle distanze, fisiche ed emotive, che caratterizzano i rapporti tra gli individui nella società odierna. Scene quotidiane, quando accuratamente composte, diventano strumenti attraverso cui evocare stati emotivi profondi e stratificati.

Liu sceglie spesso persone a lui vicine come veicolo di espressione artistica, combinando spontaneità e progettualità per costruire una narrazione visiva che metta in luce le sfide, le scelte e le contraddizioni che i giovani si trovano ad affrontare nel contesto socio-culturale attuale. Le figure ritratte nei suoi dipinti non solo interpretano la realtà vissuta da soggetti reali che l’artista conosce personalmente, ma rappresentano anche proiezioni interiori del suo stesso confronto con il mondo che lo circonda.

Le opere in mostra, Divano Rosso e Giovani, alludono alla sensibilità e alla fragilità emotiva nascosta dei giovani nella società contemporanea, esprimendo un senso profondo di incertezza e smarrimento verso il futuro, nonché un sentimento di impotenza nel confronto tra ideali e realtà.

“La stanchezza e la perdita generate dall’intreccio di emozioni complesse non emergono mai apertamente nella vita quotidiana, ma si manifestano in modo intermittente nei recessi più intimi della mente. Queste sensazioni, così lontane dagli ideali, diventano sempre più intense con l’avvicinarsi della laurea, spingendomi a esprimerle attraverso la pittura. Le persone a me vicine, una volta entrate nel mondo del lavoro, si trasformano gradualmente in ingranaggi della macchina sociale: ripetono meccanicamente le stesse azioni ogni giorno, e sotto il peso della stanchezza smussano le proprie spigolosità. Di fronte alla pressione della realtà, abbandonano le proprie armature sulla strada verso l’ideale, lasciandosi trasportare dalla corrente, diventando parte della maggioranza silenziosa.”

Anche Shengbang Liu condivide questo sentimento di inquietudine e confusione riguardo al futuro dopo la laurea. La pressione accumulata lo spinge a utilizzare il linguaggio pittorico come mezzo per dare voce a una realtà condivisa tra l’artista e i soggetti ritratti. Paradossalmente, è proprio questo stato di tensione che ha reso il suo percorso creativo più chiaro e determinato, rafforzando i suoi passi nella direzione artistica che ha scelto di intraprendere.

Mi piace osservare la pittura con uno sguardo puro: il valore di un’opera, il piacere o il rifiuto che suscita, emergono spesso nei primi istanti della fruizione. In molti casi, le interpretazioni risultano superflue.

In realtà, non desidero interpretare e spiegare troppo le mie opere. Molte cose, una volta espresse a parole, rischiano di diventare banali, come se si trattasse di un esercizio scolastico di comprensione del testo, o di un tentativo forzato di dare coerenza a posteriori. Preferisco che lo spettatore elabori liberamente la propria lettura dell’opera: ciò che percepisce, è ciò che conta davvero. Forse vi riconoscerà giovani simili a quelli che ha intorno, forse vi scorgerà un volto sconosciuto, oppure, in quel volto, ritroverà sé stesso — nel passato, nel presente, o in un possibile futuro.

Allo stesso tempo, sono restio a usare elementi eccessivamente teatrali o artificiosi per caricare le opere di significati che vanno ben oltre ciò che possono realmente sostenere. A mio avviso, un’enfasi eccessiva sul concetto può ridurre la purezza della pittura stessa. Uno dei momenti più significativi della mia formazione è stato l’incontro con I taccuini di Van Gogh: mi ha profondamente colpito la dedizione con cui Van Gogh guardava alla pittura. Ritengo che lo sguardo dell’artista debba restare centrato sull’atto del dipingere. L’ideale, per me, è che tra le righe – o meglio, tra le pennellate – traspaia l’amore sincero per la pittura, proprio come faceva Van Gogh: un amore semplice, genuino, costante e ardente.

Anche le mie opere sono, in fondo, semplici ritratti. Se vi è qualcosa in più, è un’emozione sfumata, a tratti appena percettibile: un sentimento sensibile e autentico, proveniente dalla mia esperienza diretta. Mi rende felice sapere che qualcuno possa risuonare anche solo un poco con queste emozioni sottili.

Inoltre, spero che le opere possano trasmettere una tensione visiva capace di toccare lo spettatore anche prima di qualsiasi spiegazione. A volte, più che i significati nascosti dietro l’immagine, vorrei che si potesse percepire la lotta fisica e mentale che intercorre tra me, il pennello, i colori e la tela — e che in ogni gesto si intravedano l’onestà e la passione con cui cerco, con fatica e dedizione, di organizzare ogni singola pennellata.

La materia densa del colore e la pennellata cremosa esercitano su di me un fascino profondo; più che l’aspetto esteriore, desidero costruire un ordine di bellezza attraverso il gesto e il colore.

Oggi, la pittura da cavalletto, realizzata con pigmenti tradizionali, si trova costantemente sotto la pressione dei materiali misti e delle nuove forme espressive emergenti. Molte opere pittoriche mostrano ormai una tendenza verso l’illustrazione o la bidimensionalità grafica, e la pittura figurativa sembra portare con sé un senso di obsolescenza. Shengbang Liu, tuttavia, cerca di scardinare questa percezione attraverso nuove sensibilità. “Sono spesso infastidito da una bellezza puramente esteriore e superficiale presente in alcune opere — afferma l’artista — per me, il fascino e la bellezza della pittura risiedono nella padronanza della materia densa e sporca e nell’ordine che si genera attraverso la disposizione unica dei tratti.”

Da questa prospettiva, la sua ricerca del bello conferisce alle sue opere un sapore distintivo, fuori dalle mode e ricco di autenticità.

Giovane che fuma I
160 × 120 cm, 2024
Olio su tela

Giovane che accende una sigaretta
160 × 120 cm, 2024
Olio su tela

Divano rosso
160 × 120 cm, 2023
Olio su tela

Poltrona blu
160 × 120 cm, 2023
Olio su tela

Giovane nel vano scale
160 × 120 cm, 2024
Olio su tela

Accanto al muro
100 × 80 cm, 2022
Olio su tela

Giovani
160 × 120 cm, 2024
Olio su tela

Sonno
160 × 120 cm, 2024
Olio su tela

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