TE-STORIES. STANZE PER UN RACCONTO
Inaugura sabato 22 giugno con una visita guidata la mostra “Te-stories. Stanze per un racconto”, curata da Davide Dall’Ombra in collaborazione con Alice Boltri, direttore e responsabile dell’Archivio Giovanni Testori.
Seguirà l’incontro dal titolo “Testori, Bassani e Steiner. Una collana per Feltrinelli” a cui interverranno Paola Bassani, figlia dello scrittore, e Angela Siciliano, lettrice all’Université Sorbonne Nouvelle di Parigi e vincitrice della terza edizione del Premio Testori. L’incontro sarà un’occasione unica per conoscere il contesto culturale e i legami tra le figure che hanno visto nascere il ciclo testoriano de I segreti di Milano: Giorgio Bassani, scrittore vincitore del Premio Strega 1956 curatore della collana “Biblioteca di Letteratura. I Contemporanei” e Albe Steiner, grafico affermato e responsabile di tutta la progettazione delle copertine dei primi volumi pubblicati dalla neonata casa editrice Feltrinelli.
L’incontro fa parte del ricco palinsesto di “ARCHIVIFUTURI. Festival degli Archivi del Contemporaneo” coordinato dal MA*GA di Gallarate e giunto ormai alla terza edizione.
LA MOSTRA
Casa Testori presenta al pubblico un nuovo allestimento al primo piano, dedicato interamente al suo padrone di casa, nato dall’archivio dell’Associazione Testori e dalla sua biblioteca: “Te-stories. Stanze per un racconto”, a cura di Davide Dall’Ombra e Alice Boltri.
Visitando le cinque stanze tematiche si potranno conoscere aspetti inediti della sua produzione grazie soprattutto alle nuove acquisizioni che ne raccontano le tante storie, con manoscritti, quadri, fotografie, libri e video. Cinque episodi della vita di Testori che attraversano tutta la sua produzione letteraria, drammaturgica, pittorica e poetica in modo trasversale.
Dalla lettera di Giorgio Bassani al grafico Albe Steiner interessato alla copertina del volume Il ponte della Ghisolfa di Testori, al programma di sala de L’Arialda autografato da Visconti e dagli attori; dalla foto di Soffientini del palcoscenico pronto ad ospitare lo spettacolo Erodiade, con appunti a penna rossa di Testori, al quaderno manoscritto con la prima stesura delle poesie raccolte in Ossa mea. Infine, l’inedito Paris-Nuà con sei frammenti di poesie di Rimbaud e Verlaine tradotte dal francese al dialetto novatese da Testori negli ultimi anni della sua vita.
I temi delle singole stanze prendono spunto dalle nuove acquisizioni dell’Associazione Testori: dai 52 volumi della collana “Biblioteca di Letteratura” curata da Giorgio Bassani e con le copertine di Albe Steiner per Feltrinelli a una selezione di scatti del servizio fotografico conservato dall’Archivio Luce Cinecittà della “prima” romana del dramma “L’Arialda” del dicembre 1960. La mostra sarà l’occasione per osservare da vicino alcuni quaderni e fogli dattiloscritti inediti del Fondo Testori di proprietà di Regione Lombardia ma anche di scoprire in anteprima le prossime pubblicazioni come gli Atti del Convegno organizzato in occasione del Centenario e la storia di Casa Testori.
La grande stanza da letto dei genitori presenta, così, la vicenda della “Biblioteca di letteratura – I Contemporanei” storica collana Feltrinelli diretta da Giorgio Bassani dal 1958 al 1963, in cui Testori ha pubblicato ben cinque libri: l’intero ciclo de “I segreti di Milano”. In mostra, si dà conto, per la prima volta, delle lettere con cui Testori affidava il suo lavoro a Bassani, conservate nell’archivio dei suoi eredi. Quello di Testori è un caso unico, tra i 52 volumi caratterizzati dalle bellissime copertine disegnate da Albe Steiner, sulle quali si presenta materiale inedito proveniente dal suo Archivio, ora al Politecnico di Milano. Si festeggia così, anche la recente acquisizione dell’intera serie di volumi da parte dell’Associazione Testori, ad incremento della straordinaria Biblioteca dello scrittore a Casa Testori (oltre 17.000 volumi).
Segue la stanza dedicata al fotoracconto della prima romana de L’Arialda, che de “I segreti” è stata in qualche modo “l’esplosione”. Si presenta un’importante selezione di un inedito servizio fotografico acquisito in copia dall’Archivio Testori, grazie a un accordo con l’Archivio dell’Istituto Luce di Roma, che conserva i negativi dell’agenzia Dial-Press (oltre 70.000 immagini). È una documentazione importantissima della prima all’Eliseo diretta da Luchino Visconti che, non solo ne ritrae i protagonisti, ma testimonia la presenza, quel 22 dicembre 1960, insieme a personalità inattese come Pier Paolo Pasolini, dei protagonisti della “Dolce Vita” romana: da Alberto Sordi, Mario Monicelli e Lucia Bosé a Marcello Mastroianni e Anna Magnani.
Speculare è il caso di Erodiade, il dramma scritto da Testori nel 1968 e messo in scena con Adriana Innocenti solo nel 1984, che permette un affondo verticale in tutte le meraviglie dell’Archivio Testori: gli impetuosi manoscritti da cui tutto trae origine, i disegni a stilografica delle Teste del Battista, gli acquerelli che ne seguirono, le copie del volume dedicate da Testori al suo compagno Alain Toubas e alla madre, ma anche quella ricoperta dalla riscrittura testoriana del dramma, realizzata per la messinscena dell’Innocenti, di cui Testori volle essere anche regista, come testimoniano appunti manoscritti e fotografie della scena ridipinte. Completano la stanza le foto e l’affascinante materiale di scena dell’attrice, donato all’Associazione dal marito Piero Nuti.
Il viaggio nel cosiddetto “Archivio di Persona” di Testori, ora completamente conservato a Casa Testori, prosegue con la riproposizione del ciclo delle Crocifissioni a pastello che, per motivi conservativi deve essere esposto per periodi limitati. Una serie dalla forza straordinaria, da mettere in stretta relazione con alcuni pittori decisivi per Testori in quegli anni, come Graham Sutherland, ma da considerare un’occasione di ripensamento sull’opera di Pablo Picasso e Francis Bacon. In mostra, il ciclo verrà esposto a fianco dei manoscritti e dattiloscritti della raccolta poetica Ossa Mea, che i pastelli hanno in qualche modo generato.
Infine, la stanza da ragazzo di Testori: il suo primo studio, il luogo in cui poteva conservare alle pareti i Nudi maschili da lui attribuiti a Géricault e Courbet. Lo spazio luminoso che si affaccia sul terrazzino vista giardino, disegnato negli anni Trenta, insieme ai suoi interni, dall’architetto Cassi Ramelli verrà trasformato per l’occasione in una sorta di sala lettura, dove sarà possibile “partire” alla conoscenza del mondo testoriano, grazie al sito giovannitestori.it e alle recenti pubblicazioni che stanno mettendo a punto la conoscenza della sua opera: dal volume dedicato ai suoi primi scritti negli anni Quaranta, curato da Mattia Patti (2022), alla poetica biografia di Visconti scritta da Testori nel 1972, ma rimasta inedita per 50 anni e all’imponente “Meridiano” testoriano (2023), entrambi curati da Giovanni Agosti, fino alla recente pubblicazione curata da Nicolò Rossi per FMR di un prezioso inedito poetico: il finale Paris-Nuà, scritto poco prima della morte. Ma sarà anche il luogo per presentare le anteprime delle importanti uscite del 2024: il libro dedicato alle lettere inedite di Testori al suo maestro Roberto Longhi, in uscita per Feltrinelli, e i tre libri che danno avvio a una Collana testoriana curata da Casa Testori: il resoconto del Centenario, la storia e la vita di Casa Testori e gli atti del grande Convegno testoriano che delle scoperte d’archivio è stato espressione.
La mostra s’inaugura in occasione della terza edizione del Festival Archivi Futuri sostenuto da Fondazione Cariplo: il festival della rete degli Archivi del Contemporaneo di cui l’Associazione Testori è tra i fondatori con il museo MA*GA di Gallarate, che unisce altri 12 archivi d’artista e nata grazie al PIC di Regione Lombardia 2020/2021.